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lunedì 12 ottobre 2009

Funny games



Sceneggiatura: Michael Haneke
Attori: Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Brady Corbet, Siobhan Fallon, Boyd Gaines, Devon Gearhart, Robert LuPone, Linda Moran

Trama:

Ann, George e il piccolo Georgie sono in cammino verso la loro seconda casa, dove passeranno le vacanze estive. I vicini di casa, Fred e Eva, sono già arrivati e si organizzano per vedersi tutti il giorno dopo per una partita di golf. Mentre suo marito e suo figlio sono al lago per sistemare la barca a vela messa recentemente a nuovo, Ann inizia a preparare la cena. All'improvviso si ritrova faccia a faccia con Peter, un ragazzo estremamente gentile, ospite dei vicini di casa, venuto a chiedere delle uova. Ann si appresta a dargli le uova ma, tutto a un tratto, esita: come ha fatto Peter a entrare in casa? Le cose prendono rapidamente una strana piega e si precipitano verso un’inaspettata esplosione di violenza.

Remake del film omonimo del 1997 diretto in Austria dallo stesso Haneke.

IL REMAKE - note dal pressbook del film:
Michael Haneke riprende qui l'esplorazione dei rapporti tra media e violenza, iniziata nel 1997 con il primo Funny Games.
Già nella sua Trilogia - Le Septième Continent (1989), 71 frammenti di una cronologia del caso (1994) e, ancor di più, Benny's video (1992) - Michael Haneke denunciava l'impatto della rappresentazione della violenza ad opera dei media.
Funny Games sovverte il genere: da una parte permette al pubblico di assistere a differenti manifestazioni di questa violenza; dall'altra (e soprattutto), alternando l’emozione e la riflessione, forza lo spettatore a interrogarsi sul proprio ruolo, se non addirittura sulla propria complicità.
"Cerco di mostrare la violenza per come essa è davvero: una cosa difficile da mandar giù. Voglio mostrare la realtà della violenza, il dolore, le ferite inflitte da un essere umano a un altro. Uscendo da una proiezione del film, un amico giornalista mi ha detto: “questo film adesso ha trovato il suo vero posto". Ha ragione, quando nei primi anni Novanta ho iniziato a pensare al primo Funny Games, pensavo soprattutto al pubblico americano. Reagivo a un certo tipo di cinema americano, alla sua violenza, al suo essere naif, al modo in cui gioca con gli esseri umani. In molti film americani la violenza è diventata un prodotto di consumo. Tuttavia, poiché era un film in lingua straniera e poiché gli attori erano sconosciuti in America, il film originale non ha raggiunto il suo pubblico.
Quando nel 2005 il produttore inglese Chris Coen mi ha suggerito di rifarlo in inglese, ho accettato… a condizione che Naomi Watts fosse la protagonista!"

Guarda il filml: Parte1 - Parte2

domenica 11 ottobre 2009

Pelham 1 2 3 Ostaggi in metropolitana


Regia: Tony Scott
Sceneggiatura: Brian Helgeland
Attori: Denzel Washington, John Travolta, Luis Guzmán, Gbenga Akinnagbe, John Turturro, James Gandolfini, Brian Haley, Victor Gojcaj, Ramon Rodriguez, Jason Butler Harner, Chance Kelly, Michael Rispoli, Tonye Patano, John Benjamin Hickey, Jason Cerbone, Adrian Martinez

Trama:
In PELHAM 1 2 3: OSTAGGI IN METROPOLITANA, Denzel Washington interpreta un dipendente della metropolitana di New York Walter Garber, che vede una giornata come tante altre trasformarsi in un incubo a causa di un crimine estremo: il dirottamento di un treno della metropolitana. John Travolta incarna Ryder, la mente criminale che, come capo di un gruppo armato di quattro persone, minaccia di far fuori i passeggeri del treno, a meno che non venga pagato loro un ingente riscatto nel giro di un'ora. Mentre la tensione sale, Garber sfrutta la sua vasta conoscenza del sistema di metropolitane in una battaglia per sconfiggere in astuzia Ryder e salvare gli ostaggi. Ma c'è un enigma che Garber non riesce proprio a risolvere: anche se i ladri otterranno i soldi, come faranno a scappare?

Soggetto: romanzo "Il colpo della metropolitana" (Mondadori, 1973) di John Godey (pseudonimo di Morton Freedgood)

Note:
Remake del film del 1974 "Il colpo della metropolitana - un ostaggio al minuto" diretto da Joseph Sargent e interpretato da Walter Matthau.

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La misma luna


Sceneggiatura: Ligiah Villalobos
Attori: America Ferrera, Kate del Castillo, Jesse Garcia, Adrian Alonso, Maya Zapata, Jacqueline Voltaire, Eugenio Derbez, Carmen Salinas, Gustavo Sánchez Parra, María Rojo, Ernesto D'Alessio, Angelina Peláez, Gabriel Porras, J. Teddy Garces, Ignacio Guadalupe, Mário Almada, Guillermo Ríos, Pailo Heitz, Isaac Bravo, Jorge Rojas

Trama:
Alla morte della nonna che si era presa cura di lui, il piccolo Carlitos, a soli nove anni, decide di attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti per andare a cercare sua madre Rosario emigrata clandestinamente in cerca di fortuna. Ignara della decisione del figlio, anche Rosario è alla ricerca di un modo per riunirsi al piccolo. I percorsi di madre e figlio saranno pieni di ostacoli e di imprevisti, ma entrambi non perderanno la speranza di ritrovarsi.

Note:
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA II^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' (2007) NELLA SEZIONE 'ALICE NELLA CITTÀ: K_12'.

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Antibody


L’Europa intera è in allarme a causa di un gruppo terroristico che ha minato la città di Monaco (e forse anche altre città) con un ordigno nucleare e minaccia di farlo esplodere. I servizi di sicurezza riescono a bloccare Anthony Moran, uno degli esponenti di spicco del terrorismo internazionale sospettato di far parte del complotto, ma nel corso dell’azione Moran viene ferito e cade in coma. Quando si scopre che l’uomo ha nascosto all’interno del proprio corpo il minuscolo chip che funge da detonatore della bomba, collegandolo in modo da farlo scattare in caso di rimozione o di morte, i governi si affidano ad una équipe di scienziati per neutralizzarlo. E gli studiosi risolvono il problema con un ardito esperimento: nel corpo di Moran viene iniettato un sottomarino miniaturizzato, con a bordo un piccolo equipaggio che avrà il compito di guidare sul bersaglio l’ex agente del FBI Richard Gaynes (Henriksen), richiamato per l’occasione in quanto massimo esperto di esplosivi ed artificiere insuperabile. Malgrado tutta la tecnologia di cui dispongono, l’avventuroso viaggio dei micronauti sarà irto di pericoli. Film Tv che ripercorre senza troppa fantasia e con scarsi mezzi la strada tracciata nel 1966 da Viaggio allucinante e da Salto nel buio nel 1987. Questo Antibody (Anticorpi) non possiede la drammatica spettacolarità del primo, nè la divertita ironia del secondo, e neanche la presenza di un solido caratterista come Henriksen vale a decretarne la sufficienza.

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The promise


Regia: Chen Kaige
Sceneggiatura: Chen Kaige
Attori: Cecilia Cheung, Jang Dong-Kun, Hiroyuki Sanada, Ye Liu, Nicholas Tse, Chen Hong, Cheng Qian, Yu Xiaowei, Quian Bo, Guan Xiaotong, Li Jing

Trama:
Una bambina rimasta orfana accetta la proposta di una dea che le promette di farla diventare una principessa ambita da ogni uomo che però non potrà mai innamorarsi, altrimenti il suo amore segnerà tragicamente il destino dell'amato. Passano gli anni e la ragazza è diventata una bellissima principessa adorata da tutti gli uomini del regno, ma la guerra imperversa e il Re l'ha promessa al suo nemico, il Duca del Nord. A contendersi il suo amore intervengono anche un eroico generale e il suo coraggioso schiavo, che più volte la salvano dalle granfie del Duca. Riuscirà la forza dei loro sentimenti a sciogliere il fatale incantesimo?

Critica:
"Eroi che corrono così veloci da volare, migliaia di bufali lanciati alla carica in un canyon strettissimo, divinità volteggianti a mezz'aria con le vesti, le chiome e perfino i gioielli fluttuanti senza peso. E poi foreste, cascate, palazzi, maschere d'oro, barbari con elmi da vichingo e mazze spropositate come in 'Conan il barbaro', un eroe maledetto che si dissolve nel vento, guerrieri che combattono vorticando come eliche, colori sgargianti mai visti in film ambientati 3000 anni fa, un trionfo di rosa, di fucsia, di rossi volutamente stridenti. Come tutto in questo kolossal più assurdo che delirante, concepito forse per sfondare sui mercati occidentali ma destinato a conquistare sopratutto le sterminate platee asiatiche. Il film più costoso mai prodotto in Cina non sembra poi così caro: 30 milioni di dollari, bazzecole per gli standard hollywoodiani, uno sproposito considerando quelli cinesi. Il problema è che malgrado il titanico sforzo produttivo 'The Promise' di Chen Kaige, già regista di capolavori come 'Terra gialla' e 'Addio mia concubina', resta così sovraccarico da sfociare spesso nel comico involontario. Un film-fumetto a cui hanno collaborato maestri come Peter Pau e Tim Yip, operatore e costumista di 'La tigre e il dragone', ma eclettico, pasticciato, incapace di produrre un racconto avvincente o almeno un'estetica coerente, anche perché i costumi più folli e le coreografie più accurate si accompagnano a effetti digitali poveri e approssimativi." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 13 febbraio 2006) "Il regista di 'Addio mia concubina' ha presentato fuori concorso il suo nuovo film, 'La promessa'. È un kolossal ambientato in una Cina medievale attraversata da principi erranti, corti fastose ed eserciti in armi, dove una meravigliosa principessa (Cecilia Cheung), si trova in trappola a causa delle promesse che sul suo destino sono state fatte a tre diversi pretendenti. Le dichiarazioni ufficiali parlano di un investimento di oltre 35 milioni di dollari, il più alto nella storia del cinema cinese, per realizzare questo singolare affresco storico destinato al mercato globale. Prossima tappa per Kaige potrebbe essere un suo vecchio sogno: un film sulla rivoluzione culturale. Egli stesso ha vissuto quel clima oppressivo quando fu costretto a denunciare il padre, noto cineasta, di aver creato 'arte sovversiva'".(Valerio Caprara, 'Il Mattino', 13 febbraio 2006)"E' festoso e colorato l'Oriente del film fuori concorso 'Wuji' di Chen Kaige. Come altri colleghi cinesi che parevano consacrati al cinema d'autore, anche Chen (Palma d'oro a Cannes per 'Addio mia concubina') si è lasciato tentare dal wuxia (i film cinesi di cappa e spada), e nel modo più radicale. Tra generali imbattibili, guerrieri più veloci del vento, fanciulle-uccello e principi dotati di arte magiche, il film ha una prima parte vertiginosa: combattimenti che ricordano 'Le cronache di Narnia', ma più coreografati e deliranti; scenografie visionarie, costumi sontuosi e una tecnica cinematografica che toglie letteralmente il fiato. Poi la storia vira al romanticismo, strappa lacrime anche ai cuori di pietra e, alla fine, rilancia con un inno al potere della fantasia." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 febbraio 2006)

Note:
- FUORI CONCORSO AL 56MO FESTIVAL DI BERLINO (2006).- COREOGRAFIE ARTI MARZIALI: WEI TUNG E DIOM LAM.

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Basta che funzioni



Sceneggiatura: Woody Allen
Attori: Evan Rachel Wood, Henry Cavill, Larry David, Patricia Clarckson, Kristen Johnston, Ed Begley Jr., Michael McKean, Yolonda Ross, John Gallagher Jr., Lyle Kanouse, Willa Cuthrell-Tuttleman

Trama:
Dopo aver fallito professionalmente, come marito e dopo un tentativo di suicidio, il re dei brontoloni Boris Yellnikoff, trascorre le giornate irritando gli amici che ancora gli restano con le sue lunghissime tiritere sull’inutilità del tutto. Ex professore alla Columbia University, autoproclamatosi genio candidato al premio Nobel per la Meccanica Quantistica, una notte mentre sta per rientrare nel suo appartamento viene avvicinato da una giovane fuggiasca, Melody St. Ann Celestine, che lo prega di lasciarla entrare nel suo appartamento. Melody è un’ingenua ragazza del Mississippi, che prende alla lettera ogni commento sarcastico fatto da Boris che per aiutarla non fa che ripeterle che è solo una stupida ragazzina senza cervello, troppo fragile per vivere a New York. Ciononostante acconsente a farla restare per qualche notte. Col passare dei giorni però, Melody si sistema e anzi riesce addirittura a calmare Boris durante uno dei suoi soliti attacchi di panico invitandolo a guardare con lei un film di Fred Astaire alla televisione. Ascoltando Melody, Boris comincia a considerare positivamente e inaspettatamente il fattore fortuna...

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Blood: the last vampire (Sub ita)


La storia si svolge nella base statunitense di Yokota in Giappone, qualche mese prima della guerra in Vietnam. La protagonista, Saya è una cacciatrice di vampiri (chiamati nel film chirotteri) che adopera una katana per combattere e lavora per un’associazione conosciuta come Red Shield. Saya (come si intuisce dal titolo del film) è l’ultimo vampiro originario. Saya comunque non teme la luce, ma sembra comunque essere infastidita dai simboli religiosi. Verso Halloween Saya riceve l’incarico di trovare e uccidere due chirotteri che si nascondono nella base, e per farlo si iscrive nella scuola della base, dove scopre che i chirotteri si nascondono proprio tra gli studenti.

Questo era l’incipit di Blood: The Last Vampire, pellicola animata del lontano 2000, ideata dal maestro Mamoru Oshii (autore del premiato Ghost in the shell) e prodotta dallo studio I.G (Evangelion, Ghost in the shell e il tarantiniano Kill Bill Vol.1), già dal lontano 2006 era prevista la trasposizione cinematografica dell’opera tanto che sono circolate con molta insistenza voci sui cambi di regia, di sceneggiatore e di protagonista principale fino al tanto agognato trailer (su KomixJam se ne parlava nel mese di Marzo) ebbene dopo l’uscita giapponese datata 29 Maggio 2009 e l’uscita nelle sale inglesi il 26 Giugno 2009, è toccato anche ai cugini americani assistere alla pellicola con un’uscita ritardata al 10 Luglio 2009 che però ha valso l’attesa, cifre alla mano.
La pellicola diretta da Chris Nahon (l’impero dei lupi & Kiss of the Dragon) che vede nel ruolo di Saya la stupenda attrice Gianna Jun e nella sua compagna di avventure l’attrice Allison Miller (vista in Desperate Housewife e recentemente in 17 Again) e costato 35 milioni di dollari di budget, nella seconda settimana di proiezione (in soli 20 cinema degli USA) ha incassato circa 40 milioni di dollari riuscendo alla perfezione nel suo intento, perdipiù aggiudicandosi altri 6 cinema di proiezioni da aggiungersi alla scarna quantità inizialmente predisposta.
Non è quindi negato un possibile raddoppio degli incassi per via del passaparola collettivo e quindi non è nemmeno esclusa l’idea che qualche distributore italiano decida di diffonderlo nella penisola (finora non è stata data nessuna eventualità, ne tantomeno una data!)

I trailer che hanno circolato nei cinema dei circuiti che hanno poi proiettato Blood: The Last Vampire sono succulenti (a mio avviso!) e garantiscono di sicuro una spettacolarità ed un’attesa che ha giovato non poco alla pellicola, già dall’uscita inglese del film si è vociferato nei corridoi della produzione di garantire un seguito o addirittura donare alla cacciatrice di chirotteri una trilogia, nel perfetto stile della macchina cinematografica mangia-soldi.

Si spera che il film (e la sua atmosfera) non venga comunque rovinato da infinite pellicole seguiti di seguiti e dai ben più odiosi remake 100% americani perchè da come promette Blood: The Last Vampire (e da come riscontrano inglesi ed americani tutt’ora) la pellicola merita rispetto dal primo all’ultimo fotogramma, la mia curiosità c’è tutta.

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Le mie grosse grasse vacanze greche


Sceneggiatura: Mike Reiss
Attori: Nia Vardalos, Richard Dreyfuss, Rachel Dratch, María Botto, Alexis Georgoulis, Jareb Dauplaise, Caroline Goodall, Jan Ogilvy, Ralph Nossek, Brian Palermo, Sophie Stuckey

Trama:
LE MIE GROSSE GRASSE VACANZE GRECHE è una commedia romantica ambientata tra le rovine dell'Antica Grecia. Georgia (NIA VARDALOS) è una guida turistica greco-americana insoddisfatta che si è appena trasferita in Grecia, e oltre alla bellezza del prorpio paese riscopre anche il proprio "Kefi", parola greca per indicare lo spirito. Il suo gruppo di turisti è più interessato a comprare magliette che conoscere la storia. In uno scontro delirante di personalità e culture, tutto sembra andare male, finché un giorno un turista molto speciale, Irv Gordon (RICHARD DREYFUSS), le insegna a divertirsi. E finisce che Georgia guarda con occhio diverso l'ultima persona con cui mai avrebbe immaginato di trovare l'amore...

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venerdì 9 ottobre 2009

Un amore all'improvviso


Attori: Eric Bana, Rachel McAdams, Ron Livingston, Maggie Castle, Michelle Nolden, Hailey McCann, Philip Craig, Jane McLean, Brian Bisson, Donald Carrier, Brooklynn Proulx, Joan Barrett, Alex Ferris, Tatum McCann

Trama:
Il romanzo "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" da cui è tratto il film, racconta la storia di Henry DeTamble e di sua moglie, Clare Abshire. Henry ha una rarissima malattia genetica a causa della quale si trova involontariamente a viaggiare nel tempo. È incapace di controllare il momento della partenza, il luogo di arrivo o quanto durerà il viaggio. Le sue destinazioni sono legate al suo subconscio; infatti Henry si ritrova spesso in luoghi che ha visitato o visiterà in seguito. Lo stress può spesso scatenare il viaggio nel tempo; Henry ricorre al jogging (e al sesso) come tecnica per mantenere la calma e restare nel presente. Henry non può portare niente con sé nel futuro o nel passato, nemmeno le otturazioni dei denti. Compare sempre nudo e deve darsi da fare per trovare vestiti, cibo e riparo senza venire picchiato o arrestato. Accumula un gran numero di tecniche di sopravvivenza (tra cui furto con destrezza e apertura di serrature) per riuscire a cavarsela. Apprende molte di queste tecniche da versioni più vecchie di se stesso, che incontra in viaggi nel futuro. Clare Abshire proviene da una famiglia ricca, frequenta una scuola cattolica e poi si trasferisce a Chicago per frequentare un istituto d'arte. Alla fine diviene un artista che crea sculture modellando diversi tipi di carta. Henry viaggia nel tempo nell'infanzia di Clare molte volte, a partire da quando lei ha sei anni. Le dice le date in cui verrà a trovarla in futuro, che lei trascrive in un diario per attendere le sue visite...

Soggetto:
Romanzo "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" di Audrey Niffenegger (ed. Oscar Mondadori, 2006).


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Whiteout - Incubo bianco


Attori: Kate Beckinsale, Gabriel Macht, Tom Skerritt, Columbus Short, Alex O'Loughlin, Shawn Doyle, Nicolas Wright, Alexander Bisping, Bashar Rahal, Patrick Sabongui, Julian Cain, Sean Tucker, Paula Jean Hixson, Nick Villarin


Trama:

Lo sceriffo federale americano Carrie Stetko viene inviata in Antartide per fare luce sul primo omicidio mai commesso sul continente. Avrà solo tre giorni per risolvere il misterioso caso, prima che il sole tramonti per sei mesi di buio, lasciando lei e l'assassino isolati nelle lande ghiacciate. Il film è ispirato alla serie di graphic novel realizzata negli anni 90 da Greg Rucka.

Soggetto:
Il film è basato sulla serie di graphic novel realizzata negli anni 90 da Greg Rucka: Whiteout, Whiteout: Melt e Queen & Country.


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lunedì 5 ottobre 2009

Baarìa - La porta del vento


Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore
Attori: Francesco Scianna, Margareth Madè, Raoul Bova, Laura Chiatti, Monica Bellucci, Enrico Lo Verso, Nicole Grimaudo, Gabriele Lavia, Beppe Fiorello, Giorgio Faletti, Paolo Briguglia, Vincenzo Salemme, Aldo, Luigi Lo Cascio, Leo Gullotta, Nino Frassica, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Giovanni, Giacomo

Trama:
"Baaria" è l’antico nome fenicio della città siciliana di Bagheria. Attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia di Bagheria, il film racconterà un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l’avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.


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domenica 4 ottobre 2009

Bastardi senza gloria


Primo anno dell'occupazione tedesca in Francia. Il Colonnello delle SS Hans Landa, dopo un lungo e mellifluo interrogatorio, decima l'ultima famiglia ebrea sopravvissuta in una località di campagna. La giovane Shosanna riesce però a fuggire. Diventerà proprietaria di una sala cinematografica in cui confluirà un doppio tentativo di eliminare tutte le alte sfere del nazismo, Hitler compreso. Infatti, al piano messo in atto artigianalmente dalla ragazza se ne somma uno più complesso. Ad organizzarlo è un gruppo di ebrei americani guidati dal tenente Aldo Raine i quali non si fermano dinanzi a niente pur di far pagare ai nazisti le loro colpe.
Quentin Tarantino colpisce ancora. La sua passione per il cinema di genere, unita al piacere di raccontare storie, lo porta a riscrivere la Storia ufficiale con un attentato a Hitler collocato nell'unico luogo in cui il regista americano può pensare si possa attuare una giustizia degna di questo nome: una sala cinematografica. È solo al cinema che i cattivi muiono quando devono e gli eroi si sacrificano o trionfano.
È cinema puro quello che Tarantino porta sullo schermo, come biglietto da visita di Bastardi senza gloria nella prima mezzora. I tempi, i dialoghi, la tensione, l'ironia giocata sul versante delle lingue differenti (elemento che sarà il fil rouge di tutto il film) ne fanno un piccolo/grande gioiello i cui riferimenti vanno ampiamente al di là dei referenti classici dichiarati quali Sergio Leone e lo spaghetti western.
Il film nel suo complesso non manca di qualche momento statico che fa sentire il peso della sua lunga durata. Grazie però alla straordinaria prestazione di tutto il cast ma in particolare a quella di Christoph Waltz (attore austriaco semisconosciuto da noi a riprova che, al di là dei proclami sulla circolazione delle idee, conosciamo pochissimo del cinema europeo) e grande rivelazione di questo film, Tarantino conduce le danze rendendo omaggio a Enzo Castellari senza per questo avere la minima intenzione di realizzare un remake.
Semmai resta, nello spettatore che ha amato il cinema di Ernst Lubitsch, il piacere di un soggetto che, in alcune sue parti, non può non far pensare a To Be Or Not To Be (tradotto in italiano in Vogliamo vivere ripreso poi da Mel Brooks). Là era il teatro a dominare, qui c'è un'attrice cinematografica a fare il doppio gioco e dei guerriglieri macho che si spacciano per poco credibili italiani in una sala cinematografica. Tarantino è forse l'unico regista contemporaneo capace di metabolizzare un universo cinematografico di cui si nutre costantemente (chi scrive lo ha visto applaudire calorosamente, confuso tra il pubblico della proiezione stampa, alla prima cannesiana di Looking for Eric di Ken Loach che fa un cinema distante anni luce dal suo). Lo metabolizza restituendocelo nuovo e assolutamente personale (si veda, tra i tanti e a titolo di esempio, il riferimento a Duello al sole). Perchè Tarantino ama il Cinema tout court (e non solamente, come tanti altri registi, il proprio cinema) ed è felice quando riesce a trasmettere questa sua passione. Anche in questa occasione la missione è compiuta.


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Biancaneve e gli 007 nani


La Trama
Mambo e Munk riescono ancora una volta a sbilanciare gli equilibri tra bene e male. Questa volta Biancaneve è una teenager ribelle che vuole spassarsela con le sue amiche Cappuccetto Rosso, Riccioli d'oro e Bo Peep, piuttosto che aiutare i malcapitati. Ma quando il padre della principessa si sposa con l'ambiziosa e crudele Lady Vain, Biancaneve capisce di essere in pericolo.

Perché vederlo
Per ritrovare i protagonisti delle nostre fiabe di bambini in una versione animata, moderna e scanzonata, che con spirito dissacrante rilegge il modello di partenza fornendo spunti decisamente intriganti.

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Film: 2012: l'avvento del male


I Maya lo avevano annunciato. Gli Opi, indiani d'America, lo confermano. I saggi tibetani condividono gli effetti. Gordon Michael Scallion preannuncia l'affondamento di intere nazioni. I testi sacri ebraici paventano un meteorite che distruggerà la Terra. Tu dove sarai il 21 dicembre 2012?


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Film: Fighting


Il ragazzo di provincia Shawn MacArthur (Channing Tatum) è giunto a New York City senza un soldo in tasca. Si guadagna a malapena da vivere vendendo merce contraffatta per strada, ma la sua fortuna cambia quando il truffatore Harvey Boarden (Terrence Howard) si rende conto che Shawn possiede un talento naturale per i combattimenti di strada. Quando Harvey offre a Shawn la prospettiva di diventare ricco, i due danno vita ad una inquietante partnership. In veste di manager di Shawn, Harvey lo introduce nel corrotto circuito della lotta a pugni nudi, in cui uomini facoltosi scommettono sulla vita di altri uomini da loro considerati pedine senza valore. Shawn presto diventa una star delle risse, incontrastato vincitore di una serie di violenti combattimenti in cui si confronta con ogni genere di avversario, dai pugili professionisti a campioni di arti marziali miste. Ma quando Shawn deciderà di fuggire dall’oscuro mondo in cui è rimasto intrappolato, dovrà essere pronto ad affrontare la più dura battaglia di tutta la sua vita.

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lunedì 28 settembre 2009

Tris di donne e abiti nuziali


Il protagonista del film è Franco Campanella (Sergio Castellitto), un impiegato di circa 50 anni sposato con Josephine, una donna che ha conosciuto durante un viaggio in Germania e da cui ha avuto due figli, Luisa e Giovanni.

Franco però ha un problema, ha il vizio del gioco. Gioca a poker, ai cavalli, alla roulette, al lotto e a tris, un vizio che negli anni ha creato non pochi problemi alla sua famiglia e a lui che ha chiesto prestiti a chiunque facendo un mare di figuracce, soprattutto agli occhi di suo figlio che non approva il comportamento del padre.


Josephine, quindi, dopo le brutte figure che Franco le ha fatto fare confida nella buona riuscita del matrimonio di sua figlia Luisa, un giorno che deve essere perfetto e che deve rappresentare il riscatto sociale della sua famiglia. Per questo Josephine sta programmando da mesi ogni minimo particolare, il banchetto, la chiesa e i mille dettagli della cerimonia.

Franco vuole contribuire comprando l’abito da sposa a sua figlia ma non ha i soldi e quindi ricorre al gioco per cercare di guadagnarli, nonostante ha promesso alla sua famiglia di non giocare più, creando così altri guai.


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Passo a 2


Beni, studente dell’Accademia di danza di Tirana, sogna di fare il ballerino ed emigra clandestinamente in Italia. Ma Roma non è quel paradiso immaginato guardando la TV italiana in Albania, anzi.


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venerdì 25 settembre 2009

Anteprima: Whiteout, incubo bianco


Tratto da un celebre fumetto, il film narra le vicende dello sceriffo donna Carrie Stelko, inviata in missione in Antartide per indagare sul primo omicidio mai commesso sul continente.
Avrà tre giorni di tempo per risolvere questo strano caso di omicidio avvenuto nel luogo più isolato del mondo, prima che sopraggiunga il lunghissimo inverno polare….

Nel cast, Kate Beckinsale, Gabriel Macht e Tom Skerrit.
Alla regia siede invece Dominic Sena (Fuori in 60 secondi), mentre la sceneggiatura è firmata da Jon Hoeber.
Eccovi il trailer !



Guarda il Trailer

Anteprima: La principessa e il ranocchio


Con una colonna sonora molto jazz, firmata da Randy Newman, è diretto da Ron Clements e John Musker, i creatori della Sirenetta e Aladdin.
Ambientata sullo sfondo di una New Orleans anni ‘20, la pellicola, è ispirata ovviamente ad una fiaba, e vedrà sullo schermo la prima eroina Disney di origini afro-americane: farà inoltre un passo indietro rispetto alle nuove tecniche di animazione,proponendo uno stile di disegno più classico e tradizionale, con immagini dipinte a mano in 2D.
La principessa Tiana deve baciare Naveen, un principe tramutato in ranocchio, per sciogliere l’incantesimo.
Ovviamente non tutto andrà come sperato ed i nostri eroi dovranno affrontare qualche imprevisto e molte avventure….

In streaming: G-Force: Superspie in missione


Una delle più grandi multinazionali del mondo che produce elettrodomestici posseduti da almeno la metà della popolazione ha inserito in ognuno dei suoi prodotti un chip malefico che, se attivato, porta le macchine a ribellarsi ai propri padroni coordinandosi tra loro. Il piano per la conquista del mondo è ignorato da tutti tranne che dalla G-Force, una squadra speciale che opera al di fuori delle autorizzazioni governative sebbene finanziata da esse, e che è sostanzialmente composta da porcellini d'India altamente addestrati e altamente dotati tecnologicamente più una talpa che fa da mago dei computer.
Un complottismo facile facile (le multinazionali sono cattive e tramano contro l'umanità) e una serie di colpi di scena abbastanza prevedibili fungono da pretesto per un film che come spesso accade per le opere prodotte da Jerry Bruckheimer ha nella confezione la sua parte più interessante.
Che infatti G-Force sia un film come molti altri nel mucchio delle produzioni per famiglia (locuzione che spesso significa soltanto "per bambini") è abbastanza chiaro, come anche è abbastanza chiaro che non sarà l'esperienza di una vita nemmeno per i bambini che ne sono il target preferenziale. Eppure Hoyt Yeatman, ex mago degli effetti speciali formatosi contribuendo agli effetti di film storici come E.T. o Blade Runner e vincitore di un Oscar per il lavoro innovativo fatto al fianco di James Cameron in The Abyss, riesce a dare al film più di uno stimolo.
G-Force infatti è il primo film da quando la tecnologia per la visione cinematografica tridimensionale è tornata in voga che davvero riesce a fare quello che i suoi promotori spesso ripetono, cioè "creare un maggiore senso d'immersione nel film". Attraverso l'utilizzo di diverse tecniche completamente diverse da tutto quello che è mai stato fatto in materia e attraverso un approccio puramente tecnico che sottomette anche il racconto di un trama abbastanza scontata alle esigenze di una realizzazione spettacolare e avanzata, Yeatman confeziona un prodotto elegante, avvincente, appassionante e che riesce a creare il solito coinvolgimento cui le pellicole d'azione hollywoodiane ci hanno abituato con in più un vero effetto tridimensionale. Andare a vedere G-Force in un cinema nel quale non vi forniscono gli appositi occhialini è davvero senza senso.


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